Da SEO a GEO: come AI Mode e AI Overviews stanno rivoluzionando l’ottimizzazione sui motori e negli ambienti di ricerca, anche “ibridi”

Scritto da: Fabrizio Gabrielli

Da SEO a GEO: come AI Mode e AI Overviews stanno rivoluzionando l’ottimizzazione sui motori e negli ambienti di ricerca, …

Da SEO a GEO: come AI Mode e AI Overviews stanno rivoluzionando l’ottimizzazione sui motori e negli ambienti di ricerca, anche “ibridi”

Tempo di lettura stimato: 11 minuti

Introduzione

Negli ultimi mesi, il settore della search sta vivendo la più grande trasformazione dai tempi della nascita di Google. Da sempre, la SEO (Search Engine Optimization) ha rappresentato il cuore delle strategie digitali per aumentare la visibilità dei contenuti online. Ma oggi, di fronte a innovazioni come AI Mode (modalità di risposta generata da intelligenza artificiale) e AI Overviews (risposte sintetiche generate da AI direttamente nei risultati di ricerca Google), insieme all’ascesa di browser e motori alternativi come Perplexity (motore di ricerca conversazionale basato su AI) e Comet (browser sviluppato per integrare modelli generativi AI), l’intero settore si trova davanti a un nuovo bivio: da SEO a GEO (Generative Engine Optimization) – e forse, in futuro, a un più ampio concetto di Search Environment Optimization.

Quello che una volta era un campo definito da parole chiave, link e ranking, si sta trasformando in un ambiente dove l’intelligenza artificiale riscrive le regole, proponendo risultati sempre più personalizzati, conversazionali e multimodali. Per chi lavora nella SEO (Search Engine Optimization), questi cambiamenti non sono solo sfide, ma opportunità per ridefinire le proprie competenze, abbracciare nuovi strumenti e ripensare metriche, contenuti e strategie.

Questo articolo è dedicato a chi vuole capire davvero cosa sta succedendo dietro le quinte del search, quali sono le nuove sigle e i nuovi acronimi da conoscere, e come prepararsi a una rivoluzione che è appena cominciata. Non è solo un pezzo da addetti ai lavori: è la dimostrazione che Pistakkio c’è, segue ogni passaggio e vuole essere una bussola autorevole nel futuro della ricerca online.

Cosa cambia con la GEO

La sigla GEO (Generative Engine Optimization) rappresenta il punto di svolta per chi lavora nel search: non è solo una moda, ma una necessità concreta, imposta dall’evoluzione dei motori di ricerca e dalla diffusione delle AI generative.

Se fino a ieri la SEO si concentrava su keyword, backlink e ottimizzazione on-page, oggi ci si trova a dover dialogare direttamente con sistemi che comprendono linguaggio naturale, contesto e intenti. Con l’arrivo di AI Mode e AI Overviews, il focus si sposta dall’ottimizzazione di pagine statiche alla creazione di contenuti e architetture pensate per essere riconosciute, “lette” e citate da intelligenze artificiali.

Non si tratta di abbandonare la SEO, ma di espanderla: chi fa SEO deve oggi saper costruire informazioni strutturate, segnali di qualità (E‑E‑A‑T) e asset multimediali che possono essere interpretati e rilanciati dai nuovi motori. Il posizionamento non riguarda più solo la SERP tradizionale, ma anche le risposte sintetiche e i risultati multimodali generati in tempo reale.

Per noi di Pistakkio, questo è il momento di ripensare la strategia: integrare pratiche di GEO significa non solo restare rilevanti, ma anche guidare il cambiamento e proporre ai clienti una consulenza che guarda al futuro, anticipando gli impatti della nuova Search.

AI Overviews e AI Mode: cosa sono e impatti concreti

L’introduzione di AI Overviews e AI Mode da parte di Google segna un nuovo standard per la ricerca online. AI Overviews sono risposte sintetiche generate dall’intelligenza artificiale direttamente nella pagina dei risultati: non si tratta più solo di “featured snippet”, ma di vere e proprie sintesi che possono inglobare, citare e riassumere contenuti provenienti da molteplici fonti in tempo reale.

AI Mode porta la ricerca su un livello ancora più conversazionale. Gli utenti possono interagire con il motore di ricerca come farebbero con un assistente virtuale, ottenendo risposte complesse, personalizzate e spesso senza nemmeno dover cliccare su un link tradizionale. Il traffico si distribuisce quindi tra nuove modalità di fruizione: dalla classica SERP ai risultati vocali, visivi e ai riepiloghi generati da AI.

Per chi si occupa di SEO, questi cambiamenti impongono una revisione totale delle strategie. La sfida non è più solo “posizionarsi su Google”, ma diventare la fonte preferita per i modelli generativi, essere citati nelle risposte e garantire una presenza costante anche nelle overview AI. Non basta più puntare sulle keyword: oggi servono contenuti autorevoli, riconoscibili dall’AI, strutturati e soprattutto “citabili”.

Pistakkio sta già sperimentando questi nuovi scenari, sia nell’analisi delle AI Overviews sia nell’ottimizzazione dei contenuti affinché vengano scelti dagli algoritmi di generazione AI. Si apre così una nuova stagione per l’intera industry: il valore non sta solo nel traffico, ma nella capacità di essere una voce affidabile nelle nuove interfacce della ricerca.

No, la SEO non è morta

La narrazione secondo cui “la SEO non conta più” o addirittura “la SEO è morta” sembra essere diventata il tormentone degli ultimi mesi – anche tra addetti ai lavori, spesso usato per sdrammatizzare una transizione che in realtà è molto più sfumata di come viene raccontata. È un ritornello che, come ha sottolineato anche Lily Ray (CEO di Amsive e riferimento nella community internazionale), rischia di confondere più che aiutare.

In oltre dieci anni di carriera nella SEO, ho visto molte “false morti” e troppe promesse miracolose che hanno cavalcato le paure del momento per vendere soluzioni di dubbio valore. La realtà è che sigle come GEO o AEO stanno spingendo in avanti le strategie di visibilità, e portano davvero nuove tattiche (e nuove metriche) per farsi trovare dalle AI e dagli LLM. Ma la SEO non è affatto irrilevante: oggi più che mai, il lavoro di chi cura visibilità, autorevolezza, struttura e reputazione online è fondamentale per guadagnare citazioni e presenza anche nelle risposte AI.

Gli algoritmi di Google e ChatGPT pescano risposte dai siti realmente indicizzati e performanti nella SEO: essere esclusi dagli indici significa perdere terreno, anche nel nuovo scenario delle AI Overviews e dei modelli generativi. I numeri restano impressionanti: secondo Rand Fishkin (Sparktoro), nel 2024 Google ha totalizzato quasi 14 miliardi di ricerche al giorno, ancora 373 volte di più rispetto a ChatGPT. E il traffico sulle properties di Google resta, per ora, il vero campo di battaglia per la visibilità.

Non solo: le raccomandazioni più efficaci per “ottimizzare per l’AI” richiamano quasi sempre best practice della SEO tradizionale – contenuti autorevoli, originali e strutturati, dati ordinati, risposte chiare e attenzione alle esigenze locali (il local rimane centrale, anche nelle AI Overviews di Google, che spesso rimandano a profili Google Business).

Affidarsi esclusivamente a strumenti AI che ignorano o forzano le buone pratiche SEO può condurre a esiti disastrosi: policy violation, penalizzazioni algoritmiche e perfino “LLM poisoning”, dove tecniche scorrette rischiano di danneggiare la reputazione del brand e contaminare i risultati dei modelli linguistici.

In conclusione, ottimizzare per la visibilità nell’era dell’AI non significa abbandonare la SEO, ma portarla al livello successivo. Chi sostiene il contrario non fa altro che confondere e rallentare l’adeguamento dei brand al vero futuro della ricerca. E qui Pistakkio può fare davvero la differenza, affiancando chi vuole un approccio solido, aggiornato e trasparente.

Cosa devono fare gli addetti ai lavori

L’avvento di GEO, AI Mode e AI Overviews ha spostato l’asticella delle competenze richieste a chi si occupa di SEO: non basta più “seguire le regole”, serve una visione trasversale e la capacità di integrare dati, tecnologie e nuove metriche nel workflow quotidiano.

Strategie GEO, AEO, LLMO

Per emergere nel nuovo ecosistema serve aggiornarsi costantemente sulle evoluzioni di Google, testare strumenti legati ai modelli generativi e mettere in discussione vecchie certezze. È fondamentale padroneggiare le strategie di GEO e AEO, senza dimenticare la nascente ottimizzazione per i Large Language Models (LLMO). Questo significa produrre contenuti realmente utili, chiari, validati e facilmente “citabili” dalle AI, puntando su autorevolezza, struttura e reputation digitale.

Contenuti multimodali e strutturati

Le nuove interfacce della ricerca non si limitano più al testo: immagini, video, dati strutturati, schede prodotto ottimizzate e profili locali diventano indispensabili per una presenza completa. Un esempio? I risultati di AI Overviews spesso valorizzano contenuti multimediali, infografiche o pagine che esplicitano in modo ordinato dati e riferimenti. Qui Pistakkio può suggerire approcci custom, ad esempio integrando guide visuali, checklist interattive o infografiche interne dedicate ai topic core del cliente.

Monitoraggio: nuovi KPI tra visibilità, citazioni e tracciamento incognito

Con la rivoluzione dei motori AI, anche le metriche si evolvono: al classico tracciamento del traffico organico si aggiungono la misurazione delle citazioni AI, il monitoraggio della presenza nei risultati generati da AI Mode e AI Overviews, e nuove dashboard per identificare opportunità e minacce nei cosiddetti “motori conversazionali”. L’analisi va integrata con tool avanzati, report di search generativa e feedback diretto da modelli come ChatGPT o Perplexity.

Chi saprà interpretare e anticipare questi segnali potrà offrire valore aggiunto ai clienti come cerchiamo di fare noi di Pistakkio come riferimento nel panorama delle nuove strategie di SEO.

FAQ – Domande frequenti sulla rivoluzione GEO e AI Mode

1. Che differenza c’è tra SEO, GEO, AEO e LLMO?

SEO rimane la disciplina che ottimizza siti e contenuti per aumentarne la visibilità nei risultati organici dei motori di ricerca tradizionali, con un focus su keyword, struttura tecnica e qualità editoriale. GEO sposta il baricentro sull’ottimizzazione verso i motori generativi, lavorando per diventare fonte privilegiata nelle risposte AI e nei modelli LLM. AEO si concentra su tutto ciò che è “answer” – ottimizzare per posizioni zero, snippet, voice search e risultati conversazionali, privilegiando la chiarezza e la rapidità di risposta. LLMO, invece, è una nuova frontiera: significa adattare contenuti e segnali affinché siano riconosciuti, compresi e “pescati” dai Large Language Models come quelli alla base di ChatGPT o Google Gemini, lavorando su fonti, citabilità e reputation anche fuori dalla classica SERP.


2. AI Mode penalizza il traffico organico?

AI Mode introduce una fruizione delle informazioni molto più “diretta”: l’utente ottiene risposte sintetiche senza la necessità di cliccare sulle fonti, con un potenziale impatto negativo sul traffico organico tradizionale. Tuttavia, questa dinamica non è necessariamente un danno. I siti che diventano riferimento per l’AI guadagnano autorevolezza e, se citati nelle AI Overviews, possono ottenere una “posizione zero” più visibile e riconoscibile. Occorre quindi adattare la strategia SEO: puntare solo sui click è miope, bisogna lavorare per essere la fonte, anche se non sempre il traffico si traduce in visite dirette.


3. Come strutturare un contenuto AI-GEO friendly?

Un contenuto AI-GEO friendly deve essere strutturato in modo chiaro, autorevole e facilmente citabile dalle AI. Ciò significa: titoli descrittivi, sezioni logiche, FAQ interne, dati strutturati, esempi pratici e, quando utile, elementi visuali come tabelle o infografiche. La qualità delle fonti e l’aggiornamento delle informazioni sono fondamentali, così come la presenza di segnali E‑E‑A‑T (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthyness, in italiano Esperienza, Competenza/Know-How, Autorevolezza, Affidabilità). Pistakkio consiglia di ragionare in ottica semantica, prevedere i possibili prompt dell’utente e anticipare le risposte in modo esaustivo.


4. Serve investire su strumenti per citazioni AI?

Assolutamente sì. Gli strumenti che tracciano la presenza e la frequenza delle citazioni AI, nelle overview di Google o nelle risposte di ChatGPT e Perplexity, stanno diventando indispensabili per una misurazione realistica della visibilità. Non si può più ragionare solo in termini di ranking classico: monitorare dove, come e quanto il proprio brand viene citato dalle AI permette di affinare la strategia, correggere il tiro e valorizzare asset che spesso sfuggono agli analytics tradizionali.


5. Il rebranding di SEO in Search Environment Optimization ha senso?

Sì, ha molto senso: il termine SEO è ormai limitante rispetto alla complessità degli scenari attuali. Parlare di Search Environment Optimization significa abbracciare un approccio che include risultati generativi, AI Overviews, risposta vocale, entità locali e ogni altra forma di interazione tra utenti e informazioni. Questo rebranding è utile soprattutto in ottica consulenziale: permette di proporre strategie realmente integrate, guidando i clienti di Pistakkio verso la piena maturità digitale, senza “gabbie” concettuali.

Conclusione

Il mondo della SEO non è mai stato così dinamico. L’arrivo di GEO, AI Mode, AI Overviews e le nuove metriche legate a ChatGPT e motori alternativi come Perplexity stanno ridisegnando il perimetro dell’ottimizzazione per la ricerca. Ma il valore delle competenze, della qualità dei contenuti e di una strategia trasparente e adattiva resta immutato.

In questo scenario in continuo movimento, il team di Pistakkio continua a studiare, testare e condividere insight per restare sempre un passo avanti. Segui il blog di Pistakkio per aggiornamenti, casi studio e analisi pratiche su tutte le novità del settore: la rivoluzione della ricerca è appena iniziata e siamo pronti a raccontarla, insieme.

#staytuned

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Autore

Fabrizio Gabrielli

Mi piace camminare all'aria aperta, amo le penne stilografiche e la mia moto Kawasaki ER6-f. SEO Expert, Growth Hacking Manager e web marketing addicted. Dopo una ventennale collaborazione con svariate multinazionali, soprattutto dalla Germania e dagli USA, nel febbraio 2019 ho fondato Pistakkio®, che è marchio registrato in tutta Europa. Creo Valore nel posizionamento SEO di progetti web e faccio pubblicità online su Google Ads per le piccole e medie imprese del tessuto imprenditoriale local business in Toscana e in tutto il Centro Italia.