HTTPS è il protocollo che garantisce connessioni sicure tra il tuo sito web e i visitatori, proteggendo dati sensibili e migliorando la fiducia degli utenti. Inoltre, è fondamentale per rispettare il GDPR e migliorare il posizionamento su Google. Ecco un riepilogo rapido su cosa fare per implementarlo:
- Acquista un certificato SSL: Scegli tra DV, OV o EV, in base alle esigenze del tuo sito.
- Installa il certificato SSL sul server: Configura correttamente il tuo hosting o server web (Apache, Nginx, ecc.).
- Aggiorna i link interni e configura i redirect: Passa tutti gli URL da HTTP a HTTPS e imposta redirect 301.
- Testa la configurazione: Usa strumenti come SSL Labs per verificare la sicurezza e risolvere eventuali problemi di contenuto misto.
HTTPS non è solo una scelta tecnica, ma un requisito per garantire sicurezza, conformità e una migliore esperienza utente. Scopri come configurarlo passo dopo passo.
Prerequisiti per la configurazione HTTPS
Prima di implementare HTTPS, è importante avere tutto il necessario a portata di mano. Una configurazione corretta richiede alcuni elementi fondamentali e accessi specifici, che è bene verificare in anticipo.
Comprensione dei certificati SSL
I certificati SSL sono essenziali per autenticare l’identità del sito e garantire la crittografia dei dati. Esistono tre principali tipologie di certificati, ognuna adatta a esigenze diverse: Domain Validation (DV), Organization Validation (OV) ed Extended Validation (EV).
- Certificati Domain Validation (DV): Questi certificati verificano solo la proprietà del dominio. Sono economici e veloci da ottenere, spesso ideali per blog personali, siti vetrina o piccole attività che non trattano dati sensibili. La verifica si completa in poche ore tramite email o DNS.
- Certificati Organization Validation (OV): Richiedono una verifica più approfondita, che include la validazione dell’organizzazione proprietaria del sito. Offrono maggiore fiducia e sono perfetti per piccole e medie imprese italiane che vogliono trasmettere professionalità. Il processo di approvazione richiede generalmente da 1 a 3 giorni lavorativi.
- Certificati Extended Validation (EV): Il livello più alto di sicurezza e affidabilità. Questi certificati richiedono una verifica rigorosa dell’identità aziendale e mostrano il nome dell’azienda nella barra degli indirizzi del browser, aumentando la fiducia degli utenti. Sono indispensabili per e-commerce, banche e siti che gestiscono dati finanziari sensibili.
| Tipo Certificato | Validazione | Costo | Ideale per |
|---|---|---|---|
| DV (Domain Validation) | Solo dominio | Gratuito – 50 €/anno | Blog, siti vetrina |
| OV (Organization Validation) | Dominio + azienda | 50-100 €/anno | PMI, aziende |
| EV (Extended Validation) | Dominio + azienda + verifica estesa | 150-300 €/anno | E-commerce, banche |
Con queste informazioni, puoi scegliere il certificato più adatto alle tue necessità. Ora vediamo come selezionare una Certificate Authority.
Scelta della Certificate Authority
La Certificate Authority (CA) è l’organizzazione che emette e garantisce l’autenticità del certificato SSL. La scelta di una CA affidabile è fondamentale per assicurare che il certificato sia riconosciuto dai principali browser.
- Let’s Encrypt è una delle opzioni più utilizzate per chi cerca una soluzione gratuita e automatizzata. Perfetta per piccole imprese o progetti con budget limitato, questa CA offre certificati DV con rinnovo automatico, semplificando l’adozione di HTTPS.
- Per necessità più avanzate, CA come DigiCert, GlobalSign e Sectigo offrono certificati OV ed EV, insieme a supporto professionale. Queste organizzazioni forniscono documentazione in italiano e transazioni in euro, elementi utili per le aziende italiane.
Quando scegli una CA, valuta attentamente:
- Compatibilità con i browser: Assicurati che il certificato sia riconosciuto dai principali browser per evitare avvisi di sicurezza.
- Qualità del supporto clienti: Un buon servizio di assistenza può fare la differenza, specialmente in caso di problemi tecnici.
- Reputazione nel settore: Opta per CA con una solida reputazione e un’ampia esperienza.
Per le aziende italiane, è consigliabile scegliere una CA che offra supporto in italiano e comprenda le normative locali, come il GDPR e le leggi italiane sulla privacy. Inoltre, verifica di avere accesso amministrativo al server per completare l’installazione.
Accesso alle impostazioni del server
Per configurare HTTPS, è necessario avere accesso amministrativo al server o al pannello di controllo del tuo hosting. Senza questi privilegi, non sarà possibile installare il certificato SSL o modificare le configurazioni necessarie.
Che tu utilizzi un server dedicato, un VPS o un hosting condiviso, verifica che:
- Il tuo provider supporti l’installazione di certificati SSL, preferibilmente tramite strumenti grafici come cPanel o Plesk.
- La porta 443, utilizzata per HTTPS, sia aperta nel firewall.
- Il software del web server sia aggiornato per supportare i protocolli SSL/TLS più recenti.
Prima di iniziare, è buona pratica eseguire un backup completo del sito e del database. Questo ti permetterà di ripristinare rapidamente il sito in caso di problemi durante la configurazione.
Per chi preferisce delegare il processo, agenzie come Pistakkio offrono servizi completi per l’implementazione di HTTPS, occupandosi di tutto, dalla scelta del certificato alla configurazione finale, con un focus specifico sulle esigenze delle PMI italiane.
Implementazione HTTPS passo dopo passo
Ecco una guida pratica per configurare HTTPS sul tuo sito web.
Ottenere un certificato SSL
Per iniziare, è necessario generare una Certificate Signing Request (CSR) e una coppia di chiavi RSA a 2048 bit. I pannelli di controllo più moderni rendono questa operazione semplice e intuitiva.
Durante la generazione della CSR, dovrai fornire dati precisi sulla tua attività. Per le aziende italiane, è fondamentale che le informazioni inserite coincidano esattamente con quelle riportate nei documenti ufficiali, per evitare ritardi nella validazione. Ecco cosa ti servirà:
- Nome del dominio: Il dominio principale per cui stai richiedendo il certificato.
- Ragione sociale: Il nome esatto della tua azienda.
- Località: La città in cui si trova la sede dell’azienda.
- Provincia: La sigla della provincia di appartenenza.
- Paese: IT (Italia).
Una volta creata la CSR, inviala alla Certificate Authority (CA) che hai scelto. Se opti per Let’s Encrypt, il processo sarà automatizzato e richiederà pochi minuti. Invece, per CA commerciali come DigiCert o GlobalSign, i tempi possono variare: da qualche ora per i certificati DV a 3-5 giorni lavorativi per quelli EV.
Durante la fase di validazione, la CA verificherà la proprietà del dominio tramite email o DNS. Per certificati OV ed EV, potrebbero essere richiesti documenti aggiuntivi, come la visura camerale o l’atto costitutivo dell’azienda.
Dopo aver completato la generazione della CSR e ricevuto il certificato, puoi procedere con l’installazione sul server.
Installazione del certificato SSL
Dopo aver ricevuto il certificato SSL, dovrai installarlo sul tuo server. I passaggi variano in base al server web utilizzato.
Server Apache: Modifica il file di configurazione ssl.conf o il virtual host specifico. Inserisci i file del certificato nelle directory dedicate, ad esempio:
/etc/ssl/certs/per il certificato principale./etc/ssl/private/per la chiave privata.
Nel file di configurazione, specifica i percorsi con queste direttive:
SSLCertificateFile /etc/ssl/certs/tuodominio.crt SSLCertificateKeyFile /etc/ssl/private/tuodominio.key SSLCertificateChainFile /etc/ssl/certs/intermediate.crt
Server Nginx: Configura il blocco server con le direttive ssl_certificate e ssl_certificate_key. Di solito, il certificato principale e quello intermedio vengono combinati in un unico file.
Siti WordPress: Molti provider di hosting offrono un’opzione per attivare SSL con un solo clic dal pannello di controllo. Se invece installi manualmente il certificato, ricorda di aggiornare l’URL del sito da http:// a https:// nelle impostazioni di WordPress. Plugin come Really Simple SSL possono semplificare notevolmente il processo, occupandosi di aggiornare i link interni e configurare i redirect.
Dopo l’installazione, è necessario configurare il server per garantire l’utilizzo di protocolli sicuri.
Configurazione delle impostazioni del server
Per proteggere al meglio il tuo sito, configura il server in modo da utilizzare solo protocolli sicuri come TLS 1.2 e TLS 1.3, disabilitando quelli obsoleti come SSLv2, SSLv3 e TLS 1.0/1.1.
Su Apache, aggiungi queste direttive al file ssl.conf:
SSLProtocol all -SSLv2 -SSLv3 -TLSv1 -TLSv1.1 SSLCipherSuite ECDHE+AESGCM:ECDHE+AES256:ECDHE+AES128:!aNULL:!MD5:!DSS
Su Nginx, utilizza invece:
ssl_protocols TLSv1.2 TLSv1.3; ssl_ciphers ECDHE+AESGCM:ECDHE+AES256:ECDHE+AES128:!aNULL:!MD5:!DSS;
Per semplificare questa configurazione, puoi usare il generatore di configurazione di Mozilla, uno strumento gratuito che crea automaticamente le impostazioni più sicure per il tuo server. Una volta applicate le modifiche, riavvia il server per renderle operative. Puoi verificare la configurazione con strumenti come SSL Labs di Qualys, che forniscono una valutazione della sicurezza del tuo sito.
Aggiornamento dei link e configurazione dei redirect
Dopo aver configurato HTTPS, aggiorna tutti i link interni del tuo sito, inclusi immagini, fogli di stile CSS, script JavaScript e altre risorse, per puntare alla versione HTTPS.
Per i siti WordPress, plugin come Really Simple SSL automatizzano questo passaggio. Per altri CMS o siti statici, potrebbe essere necessario modificare manualmente il database o i file di configurazione.
Infine, configura i redirect 301 permanenti per reindirizzare tutto il traffico da HTTP a HTTPS. Su Apache, aggiungi queste regole nel file .htaccess:
RewriteEngine On RewriteCond %{HTTPS} off RewriteRule ^(.*)$ https://%{HTTP_HOST}%{REQUEST_URI} [L,R=301]
Su Nginx, utilizza questa configurazione:
return 301 https://$server_name$request_uri;
Questi redirect non solo garantiscono la sicurezza, ma preservano anche il ranking SEO, trasferendo l’autorità della pagina dalla versione HTTP a quella HTTPS.
Se preferisci evitare complicazioni tecniche, puoi affidarti a professionisti come Pistakkio, che si occupano dell’intero processo, assicurandosi che la migrazione ad HTTPS sia ottimale e in linea con le strategie SEO e di marketing digitale della tua azienda.
Test e risoluzione dei problemi HTTPS
Dopo aver configurato HTTPS, è importante assicurarsi che tutto funzioni correttamente e risolvere eventuali problemi che potrebbero compromettere la sicurezza del sito.
Verifica HTTPS con strumenti online
Per controllare l’implementazione di HTTPS, uno degli strumenti più affidabili è SSL Labs’ SSL Test di Qualys. Questo servizio analizza la configurazione SSL del server e fornisce un report dettagliato con un punteggio di sicurezza che va da A+ a F.
Accedi al sito di SSL Labs, inserisci il tuo dominio e avvia l’analisi. In pochi minuti, otterrai informazioni sulla validità del certificato, i protocolli supportati, la forza della cifratura e la compatibilità con i browser. Un punteggio A o A+ indica che la configurazione è ottimale, mentre voti più bassi segnalano problemi da correggere.
Un altro strumento utile è Why No Padlock?, progettato per individuare contenuti misti che potrebbero generare avvisi di sicurezza. Inserendo l’URL della pagina, lo strumento identifica risorse caricate tramite HTTP che potrebbero compromettere la sicurezza.
Inoltre, verifica gli indicatori di sicurezza direttamente dal browser. Il lucchetto verde nella barra degli indirizzi di Chrome, Firefox e Safari conferma che il certificato è valido e il sito è sicuro. Testa il tuo sito su diversi browser e dispositivi per garantire una compatibilità completa.
Risoluzione degli errori di contenuto misto
Se durante i test emergono problemi, uno dei più comuni è il contenuto misto. Questo accade quando una pagina HTTPS include risorse (come immagini, CSS o JavaScript) caricate tramite HTTP. I browser moderni, per proteggere gli utenti, bloccano o segnalano queste risorse.
Per individuare gli elementi problematici, utilizza gli strumenti per sviluppatori del browser (premendo F12) e consulta la scheda Console. Qui troverai messaggi di errore che indicano quali risorse stanno causando il problema, ad esempio: "Mixed Content: The page at ‘https://…’ was loaded over HTTPS, but requested an insecure resource."
La soluzione più semplice è aggiornare gli URL delle risorse da "http://" a "https://". In alternativa, puoi utilizzare URL relativi al protocollo (ad esempio, "//esempio.com/immagine.jpg"), che si adattano automaticamente al protocollo della pagina.
Dopo aver corretto gli URL, verifica nuovamente il sito con Why No Padlock? per assicurarti che il problema sia risolto. Non dimenticare di controllare non solo la homepage, ma anche le pagine interne, i moduli di contatto e le sezioni e-commerce.
Problemi comuni con HTTPS e come risolverli
Anche con una configurazione corretta, potrebbero presentarsi alcuni errori frequenti:
- Loop di redirect e errori del certificato: I loop si verificano quando le regole di reindirizzamento creano un ciclo infinito tra HTTP e HTTPS. Per risolvere, controlla il file
.htaccess(su Apache) o la configurazione di Nginx, assicurandoti che ci sia un solo set di regole di redirect. Per gli errori del certificato, verifica la scadenza e rinnova se necessario. Evita certificati auto-firmati, preferendo quelli di CA affidabili come Let’s Encrypt. - Avvisi del browser: Questi possono derivare da catene di certificati incomplete o contenuti non sicuri. Installa tutti i certificati intermedi forniti dalla CA, applica il flag Secure ai cookie di autenticazione e aggiorna i protocolli del server per supportare solo TLS 1.2 e TLS 1.3.
- Gestione di più domini o sottodomini: Per siti con più domini o sottodomini, considera l’uso di un certificato multi-dominio (SAN) o un certificato wildcard. Tieni traccia di tutti i certificati, imposta promemoria per i rinnovi e verifica che ogni dominio utilizzi il certificato corretto.
Secondo il Google Transparency Report del 2024, oltre il 95% delle pagine caricate in Chrome in Italia utilizza HTTPS. Tuttavia, molte piccole e medie imprese italiane incontrano difficoltà tecniche durante la migrazione.
Se tutto questo ti sembra complicato, puoi affidarti a Pistakkio. Offrono supporto completo per configurare e risolvere problemi HTTPS, con un’attenzione particolare alle esigenze del mercato italiano. Grazie alla loro esperienza, possono gestire sfide come l’integrazione con gateway di pagamento locali e piattaforme e-commerce, garantendo una migrazione fluida e conforme agli standard italiani ed europei.
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Best Practice di Sicurezza
Con HTTPS correttamente configurato e testato, il passo successivo è rafforzare e monitorare costantemente la sicurezza del tuo sito. Adottare misure aggiuntive è fondamentale per garantire una protezione duratura e prevenire eventuali vulnerabilità.
Configurazione di HSTS
HTTP Strict Transport Security (HSTS) è un protocollo che obbliga i browser a utilizzare solo connessioni HTTPS per il tuo sito, eliminando i rischi legati a connessioni HTTP non sicure. Una volta che un utente accede al tuo sito, il browser memorizza questa preferenza, proteggendo le visite future da attacchi come il downgrade del protocollo o il furto di cookie.
Per configurare HSTS, aggiungi il seguente header al tuo server:
Strict-Transport-Security: max-age=31536000; includeSubDomains; preload
Ecco come implementarlo sui server più comuni:
- Apache: Inserisci questa riga nel file
.htaccess:Header always set Strict-Transport-Security "max-age=31536000; includeSubDomains; preload" - Nginx: Aggiungi questa configurazione al blocco server:
add_header Strict-Transport-Security "max-age=31536000; includeSubDomains; preload" always;
Il parametro max-age=31536000 indica che la policy sarà valida per un anno (31.536.000 secondi), mentre includeSubDomains estende la protezione a tutti i sottodomini. Il flag preload, invece, consente di inserire il tuo dominio nella lista precaricata dei browser, garantendo sicurezza fin dalla prima visita.
Prima di abilitare il preload, assicurati di testare accuratamente la configurazione. Una volta aggiunto alla lista precaricata, rimuovere il dominio può richiedere mesi e causare complicazioni.
HSTS non solo migliora la sicurezza, ma elimina anche la necessità di reindirizzamenti 301, ottimizzando le prestazioni.
Manutenzione dei Certificati
Una volta implementate politiche come HSTS, è altrettanto importante gestire correttamente i certificati SSL per evitare interruzioni del servizio. I certificati hanno una validità massima di 398 giorni, ma molti provider offrono certificati con durate più brevi per garantire una maggiore sicurezza.
- Monitoraggio delle scadenze: Imposta avvisi automatici almeno 30 giorni prima della scadenza. Oltre alle notifiche inviate dalle Certificate Authority, è utile programmare promemoria nel calendario aziendale (ad esempio, 03/11/2025). Per i siti più critici, strumenti di monitoraggio automatico possono controllare quotidianamente lo stato dei certificati.
- Rinnovo automatico: Certificati con durate brevi, come quelli di Let’s Encrypt (90 giorni), richiedono automazione per evitare scadenze accidentali. Strumenti come Certbot possono gestire il rinnovo e aggiornare automaticamente la configurazione del server.
- Documentazione: Tieni un registro aggiornato di tutti i certificati utilizzati, inclusi domini principali e sottodomini, annotando date di scadenza, provider e procedure di rinnovo.
- Aggiornamenti di sicurezza: Mantieniti aggiornato sui nuovi standard e sulle modifiche delle Certificate Authority. Assicurati che il server supporti solo protocolli sicuri (TLS 1.2 e TLS 1.3) e disabilita versioni obsolete come SSLv3 e TLS 1.0/1.1.
Controlli di Sicurezza Regolari
Eseguire audit di sicurezza periodici è essenziale per individuare e correggere eventuali vulnerabilità. Sebbene oltre il 95% delle pagine caricate in Chrome utilizzi HTTPS (dati del Google Transparency Report 2024), molte configurazioni sono ancora imperfette.
- Test con Qualys SSL Labs: Controlla la configurazione del tuo server almeno ogni trimestre. Un punteggio A o A+ dovrebbe essere il tuo obiettivo minimo. Qualsiasi calo nel rating deve essere considerato un problema critico da risolvere immediatamente.
- Scansione contenuti misti: Usa strumenti come Why No Padlock? per verificare che non ci siano risorse HTTP residue. Controlla non solo la homepage, ma anche pagine interne, moduli e sezioni e-commerce. I contenuti misti possono generare avvisi nei browser e compromettere la fiducia degli utenti.
- Verifica degli header di sicurezza: Oltre a HSTS, assicurati di configurare header come Content Security Policy (CSP), X-Frame-Options e X-Content-Type-Options. Mozilla Observatory è uno strumento utile per valutare la configurazione complessiva.
- Analisi dei log del server: Controlla regolarmente i log per individuare tentativi di accesso sospetti, errori SSL ricorrenti o comportamenti anomali nel traffico. Intervieni prontamente in caso di anomalie.
- Cookie sicuri: Verifica che i cookie più sensibili, come quelli di autenticazione, abbiano il flag
Secureimpostato. Questo garantisce che vengano trasmessi solo su connessioni HTTPS, proteggendo le sessioni utente.
Per le aziende italiane, è fondamentale che tutte queste pratiche siano conformi al GDPR, che richiede misure tecniche adeguate per proteggere i dati degli utenti. Documentare le misure adottate e gli audit periodici può essere utile anche per dimostrare la conformità legale.
Se la gestione di questi aspetti tecnici ti sembra complessa, Pistakkio offre un servizio completo per la manutenzione della sicurezza HTTPS. Grazie alla loro esperienza nel mercato italiano, possono occuparsi del monitoraggio dei certificati, degli audit regolari e della risoluzione di eventuali problemi, assicurando che il tuo sito rimanga sempre protetto e allineato con gli standard più elevati.
Questi accorgimenti ti permettono di mantenere il tuo sito sicuro e conforme alle normative, creando una base solida per ulteriori miglioramenti.
Conclusione
Perché HTTPS è indispensabile
Oggi, HTTPS non è più un’opzione, ma una necessità per chiunque operi online. I browser moderni classificano come "Non sicuri" i siti che utilizzano ancora HTTP, danneggiando immediatamente la credibilità agli occhi degli utenti.
Per le piccole e medie imprese italiane, HTTPS non è solo una questione tecnica. È una componente essenziale per costruire fiducia con i clienti, proteggere i dati sensibili e rispettare normative come il GDPR. Adottare HTTPS significa offrire agli utenti un ambiente sicuro, migliorare il posizionamento su Google e ridurre drasticamente il rischio di attacchi informatici.
In Italia, l’adozione di HTTPS è cresciuta in modo significativo. Secondo i dati ISTAT del 2024, le PMI hanno incrementato l’uso di connessioni sicure del 30% tra il 2021 e il 2024, spinte da incentivi per la digitalizzazione e una maggiore consapevolezza sui rischi legati alla sicurezza online.
Google ha anche confermato che HTTPS è un fattore positivo per il ranking, offrendo alle aziende italiane un vantaggio competitivo nei mercati locali e nazionali. Inoltre, l’eliminazione di avvisi di sicurezza nei browser migliora l’esperienza degli utenti, riducendo i tassi di abbandono e aumentando la fiducia. Questi aspetti dimostrano chiaramente perché HTTPS è un elemento imprescindibile per ogni azienda online.
Come Pistakkio può fare la differenza
Affidarsi a professionisti come Pistakkio significa avere una gestione completa e senza complicazioni. Se la configurazione di certificati SSL e server ti sembra complessa, noi offriamo una soluzione personalizzata per le esigenze delle aziende italiane.
Con un approccio locale e specifico, Pistakkio si occupa di tutto il processo: dall’acquisizione del certificato alla configurazione finale, assicurandosi che ogni dettaglio rispetti le normative italiane ed europee. Non ci fermiamo all’installazione: forniamo un servizio di monitoraggio continuo, con controlli automatici delle scadenze, audit di sicurezza trimestrali e risoluzione immediata di eventuali problemi.
Ciò che ci distingue è il nostro approccio integrato. Consideriamo HTTPS come parte di una strategia digitale completa, che include ottimizzazione SEO, sviluppo di siti web sicuri e campagne di marketing mirate.
Per le PMI che gestiscono e-commerce, la nostra competenza specifica garantisce una gestione impeccabile di aspetti fondamentali come pagamenti sicuri e protezione dei dati dei clienti. Il risultato? Un sito che non solo rispetta le normative, ma comunica professionalità e sicurezza ai tuoi clienti.
Investire in HTTPS oggi significa costruire una base solida per un’attività online sicura e competitiva, con il supporto di esperti che conoscono a fondo il mercato italiano.
FAQs
Quali sono i principali vantaggi di un certificato SSL DV rispetto a OV o EV per il mio sito web?
I certificati SSL DV (Domain Validation) offrono due grandi vantaggi: sono rapidi da ottenere e convenienti. Perfetti per chi ha bisogno di proteggere il proprio sito web in tempi brevi, questi certificati verificano esclusivamente l’identità del dominio, senza richiedere documenti aziendali o procedure complesse.
Dall’altra parte, i certificati OV (Organization Validation) ed EV (Extended Validation) vanno oltre. Questi certificati includono controlli più dettagliati sull’identità dell’organizzazione, rendendoli ideali per aziende che vogliono ispirare maggiore fiducia e dimostrare serietà ai propri visitatori.
In pratica:
- Per un blog o un progetto personale, un certificato DV è spesso più che sufficiente.
- Per siti aziendali o e-commerce, invece, i certificati OV o EV sono una scelta più adatta, grazie alla loro capacità di comunicare professionalità e sicurezza.
Scegliere il certificato giusto dipende dall’obiettivo del tuo sito e dal livello di fiducia che vuoi trasmettere ai tuoi utenti.
Come posso correggere i problemi di contenuto misto dopo aver configurato HTTPS?
I problemi di contenuto misto si verificano quando alcune risorse del tuo sito, come immagini, script o fogli di stile, vengono caricate tramite HTTP invece di HTTPS. Questo può compromettere la sicurezza del sito e l’esperienza degli utenti. Ecco come affrontarli:
- Usa strumenti come la console del browser o plugin specifici per individuare le risorse non sicure.
- Modifica gli URL delle risorse, passando da HTTP a HTTPS, e verifica che i file siano accessibili tramite una connessione sicura.
- Se una risorsa non può essere caricata in HTTPS o non è indispensabile, considera di rimuoverla.
Seguendo questi passaggi, il tuo sito sarà più sicuro e in linea con gli standard HTTPS.
Cosa posso fare se il certificato SSL del mio sito sta per scadere?
Se il certificato SSL del tuo sito sta per scadere, è essenziale rinnovarlo tempestivamente per evitare interruzioni e continuare a garantire una navigazione sicura ai tuoi utenti. Puoi procedere al rinnovo attraverso il provider che hai utilizzato in precedenza oppure optare per l’acquisto di un nuovo certificato. Dopo il rinnovo, assicurati di installarlo correttamente sul server del tuo sito per attivarlo.
Per rendere la gestione più semplice, puoi impostare dei promemoria per le date di scadenza oppure affidarti a strumenti che offrono rinnovi automatici, come quelli forniti da Let’s Encrypt. In questo modo, il tuo sito resterà sempre protetto senza che tu debba preoccuparti delle scadenze future.
