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Intervista a Flavius Florin Harabor, che ha pubblicato il manuale pratico dedicato all’uso di Telegram nelle aziende

Scritto da: Fabrizio Gabrielli

È uscito a inizio aprile in tutti gli store online e nelle librerie il libro dedicato a Telegram “Telegram. Manuale …

Tempo di lettura stimato: 14 minuti

È uscito a inizio aprile in tutti gli store online e nelle librerie il libro dedicato a Telegram “Telegram. Manuale pratico operativo per aziende, liberi professionisti e PMI”, di Flavius Florin Harabor, la guida completa su Telegram.

Flavius florin harabor

Il libro è utile per le piccole e medie imprese e liberi professionisti che vogliono massimizzare le potenzialità di Telegram.

Con dettagli su funzionalità, chat segrete, bot, canali e altro ancora, il libro ti prepara ad utilizzare Telegram in modo efficace per il tuo business e non solo.

Il libro si concentra sull’ascesa di Telegram in Italia e nel mondo, offrendo suggerimenti su strategie vincenti e tattiche di marketing avanzate.

Inoltre il manuale è un punto di partenza pratico e concreto per iniziare a gestire un canale Telegram in modo vantaggioso per il tuo business o anche a scopo lùdico.

Telegram è più di una semplice app di messaggistica

Personalmente mi sono appassionato alla piattaforma nel 2015, un po’ per sfuggire ai tracciamenti di WhatsApp, un po’ perché sono nerd nello spirito e nell’anima.

Quasi subito m’imbattei nel progetto di Flavius, che nel frattempo è divenuto anche un amico, e iniziai a scoprire i segreti di questa piattaforma, anche grazie a lui, e ai consigli che dispensava in pubblico nel suo canale InsideTelegram. Successivamente, lo ammetto e lo farò sorridere, l’ho anche “stalkerato” a tutte le ore del giorno, ovviamente su Telegram, per chiedergli consigli e dritte e non posso non rendere omaggio a lui e contraccambiare oggi, dedicando questo articolo nel mio blog, ora che esce il suo libro, che naturalmente vi consiglio di acquistare.

Voglio però lasciare spazio alla breve, ma significativa intervista che gli ho fatto, per far parlare lui e il suo progetto.

Sappiamo che scrivere un libro non è facile, per svariate ragioni, non ultimo il fatto che un professionista è impegnato in mille altre cose da fare e deve infilare la scrittura nei ritagli di tempo e in mezzo ad altri lavori. Quindi non potevo non rendere omaggio al “Re di Telegram” italiano e nel frattempo divenuto mio carissimo amico. A maggior ragione.

Flavius florin harabor wmf2023

Questa foto ritrae Flavius Florin Harabor durante il suo speech all’ultimo WMF 2023 di Rimini, ma Flavius è sempre presente al WMF dal 2016

Nel frattempo, ricordo il mio canale Telegram dedicato alla SEO, che trovate qui e ovviamente si chiama Pistakkio SEO. Avrò modo in un altro articolo di scrivere di tutti i canali Telegram che ho fondato e che tuttora gestisco, due dei quali, incluso Pistakkio SEO, hanno vinto altrettanti premi nazionali come migliori canali Telegram nazionali a cura del blog di AppElmo.

Intervista a Flavius Florin Harabor, autore del manuale pratico su Telegram, edito da Flaccovio

D: Partiamo dalle basi e dalla diatriba tra Telegram e WhatsApp: la stragrande maggioranza delle persone vede ancora Telegram come un tool semplicemente alternativo a WA. Che cosa puoi dire alle persone per far capire che sono due mondi completamente diversi?

R: Ciao Fabrizio, come prima cosa, prima di rispondere a questa domanda, permettimi di ringraziarti per questa opportunità e concedimi una battuta.

La differenza sta nel nome, una si chiama WhatsApp e l’altra si chiama Telegram, mentre una ha puntato sul colore verde e l’altra sull’azzurro (ride, n.d.r.). Quindi già qui abbiamo una grossa differenza.

Battute a parte, siamo di fronte a due piattaforme di comunicazione totalmente diverse tra di loro sin dalla nascita. Mentre da una parte abbiamo WhatsApp, che fa gran parte del lavoro direttamente sullo smartphone, sul tablet o sul browser dell’utente, su Telegram abbiamo l’effetto contrario, cioè che il tutto avviene in cloud.

Un’altra grossa differenza è che Telegram è veramente una piattaforma di comunicazione disponibile per tutti i sistemi operativi, fissi o mobili, con un’app dedicata, ma anche per tutti i browser.

Telegram oggi ha un’app unica in cui l’utente comune può usarla per comunicare con i propri cari, amici, colleghi e informarsi, mentre l’utente più avanzato può accedere a Telegram Premium e Telegram Business, senza dover installare un’altra applicazione o accedere attraverso un altro link allo stesso servizio. Non si può dire la stessa cosa di WhatsApp.

Sicuramente le differenze e le cose da dire sono tantissime altre, ma solo questa risposta mi porterebbe via un capitolo di un libro. Quindi mi fermo qui.


D: Prima di parlare di Telegram e di Telegram in ottica business, facciamo una riflessione insieme! Parlando di Telegram, anche qui in Italia risentiamo dell’influenza di stampo USA, secondo cui siamo propensi ad adottare tool di provenienza americana come Asana, Trello, Slack e altri ancora. Un po’ perché “fa figo”, un po’ anche per ignoranza. Per di più c’è ancora diffidenza verso Telegram, perché secondo la classica “vox populi” siamo di fronte a un tool russo e come tale da evitare in partenza, quando molti ignorano che i fondatori di Telegram, Nikolaj e Pavel Durov, vivono a Dubai.

R: Sono molto sincero e onesto, non sono mai stato molto d’accordo sul fatto che siamo stati o siamo influenzati dai tool o dalle aziende provenienti dall’altra parte dell’Atlantico. Però è innegabile che spesso molte piattaforme, tool e software che utilizziamo provengono da là. Io penso che la colpa sia sempre stata un pochino nostra, perché sogniamo sempre l’America. Ricordiamoci che abbiamo dato al mondo come europei Skype, Spotify e Netlog, più tanti altri software ed era giusto che, come continente, potessimo rispondere per le rime con Telegram.

Il fatto che Telegram venga vista come app russa è molto naturale, non si può negare le origini dei due fratelli Durov e non si può negare il fatto che è stata inizialmente sviluppata negli uffici dell’azienda a San Pietroburgo. Quindi, per comodità editoriali, alcuni giornalisti ancora oggi guardano il passato e non il presente, come per esempio che l’azienda Telegram FZ-LLC e i suoi uffici sono a Dubai, che gli sviluppatori sono in quei uffici e soprattutto che nel team di sviluppo e supporto, vi sono anche dei ragazzi italiani.


D: Parliamo di geopolitica e di come Telegram sia divenuta una fonte di informazione primaria, non filtrata nell’attualità. Abbiamo scoperto con le guerre in corso, e non solo quelle che sono sotto i riflettori dei media, che Telegram è una fonte di informazione preziosa sul campo, purtroppo nel senso letterale del termine, perché stiamo parlando di campi di battaglia reali e non virtuali. Ancora di più di X, che si è snaturato dopo il passaggio di consegne a Elon Musk, Telegram è sempre più sul pezzo e non è governato da nessun algoritmo. Inoltre. WhatsApp sta letteralmente “rincorrendo” Telegram anche sul versante dei canali di broadcasting. In questo s’inserisce anche la visione di business, in base alla quale noi, come addetti ai lavori, siamo ovviamente interessati.

R: Sicuramente le app di messaggistica istantanea, dal 2020 ad oggi, sono state e sono diventate nel tempo uno strumento primario d’informazione. Perché non solo i professionisti o le aziende hanno iniziato ad utilizzarle sempre più frequentemente, ma perché la stessa pubblica amministrazione ha capito che strumenti come WhatsApp e Telegram permettevano di arrivare prima al cittadino. Quindi dal 2020 ad oggi abbiamo visto come sempre più spesso le informazioni prima passano dai canali Telegram e WhatsApp, per poi arrivare sugli altri social.

Se proprio parliamo delle due guerre attualmente alle porte dell’Europa, è innegabile il fatto che i governi dei paesi coinvolti prima comunicano le informazioni via Telegram e X, poi passano per le altre fonti di informazioni. Questo perché probabilmente gli stessi governi hanno capito che il grosso della loro popolazione è là e poi sulle altre piattaforme.

Quindi, giustamente chi ci legge, e come giustamente dici tu, noi che lavoriamo in questo settore, cosa possiamo imparare da tutto questo o come ci può aiutare Telegram?

Quello che possiamo capire è come vengono usati, come vengono formattati i contenuti, il tipo di linguaggio e il “tone of voice”, se vengono prediletti i messaggi lunghi o corti, se vengono usati video e immagini, messaggi audio o videomessaggi. Insomma, analizzando quello che fanno gli altri e come lo fanno, possiamo capire se possiamo farlo pure noi e applicarlo eventualmente al nostro lavoro.


D: Telegram in ottica business, cosa ci sai e puoi dire? Dicci che cosa c’è nel tuo libro che possa interessare alle aziende.

R: Quello che posso dirti e dire ai lettori è che a differenza di molte altre app per la messaggistica istantanea e altre piattaforme di comunicazione, Telegram è nata sin da subito con delle caratteristiche che strizzavano gli occhi al mondo business.

Prima con la trasformazione delle modeste liste di broadcasting, negli attuali canali che generano diversi milioni, per non dire miliardi di visite al mese al livello mondiale. Nel tempo, gli stessi gruppi che prima erano semplicemente un luogo di ritrovo per una piccola cerchia di 250 persone, si è trasformata nei supergruppi da oltre 1000 iscritti. Per arrivare oggi al limite massimo di 200.000 iscritti, con la possibilità di trasformarli attraverso la funzione Topics in dei veri e propri forum.

Non dimentichiamoci poi la parte dei bot, che inizialmente erano capaci di eseguire semplici azioni, mentre oggi gestiscono pagamenti, possono offrire informazioni in tempo reale, possono essere usati per creare giochi ed eseguire giochi direttamente in app.

Poi nell’ultimo anno c’è stato un potenziamento di Telegram Premium e poi l’introduzione di Telegram Business. Funzionalità che oggi permettono agli utenti più avanzati, ai liberi professionisti e alle aziende, ma anche alla pubblica amministrazione di comunicare con le persone, con i cittadini e i potenziali clienti.

È ovvio che lo strumento va studiato, conosciuto e utilizzato in base alle proprie esigenze. Ricordandosi sempre, che è una piattaforma di comunicazione e un’applicazione di messaggistica istantanea, non un social network. Inoltre, bisogna sempre ricordarsi che così come per Instagram, TikTok, Facebook, Linkedin, X, Pinterest e tutte le altre piattaforme, pure in questo caso vanno creati contenuti su misura, rispettando determinate regole. Ma soprattutto facendolo con costanza.

Tutto questo, per esempio, viene spiegato nel libro che ho scritto e in cui parlo di Telegram.


D: Parliamo di Telegram come All In One tool, il vero “coltellino svizzero” per le aziende. Ormai con Telegram si può fare di tutto: traduzioni, pagamenti in valute e cripto, verifica d’identità (come e meglio dello SPID, di cui tutti si lamentano!) gestione e-commerce store, gruppi geotaggati. Parlaci di queste potenzialità in ottica aziendale.

R: In realtà a questo potrei aggiungere, quello che ho raccontato ed esposto in modo dettagliato nel libro, cioè che Telegram mette a disposizione per la condivisione dei post, l’incorporamento dei post, per commentare attraverso Telegram o effettuare il login. Queste risorse possono tornare utili a coloro che hanno un blog e non vogliono gestire i commenti direttamente nel proprio sito, ma via Telegram. Così come, chi ha un e-commerce, oltre a permettere la creazione di un account partendo dai servizi più comuni, come quelli offerti da Google, Facebook e X, può farlo sfruttando Telegram.

I gruppi geotaggati sono sicuramente una risorsa che le piccole realtà commerciali (bazar, parrucchieri, barbieri, ferramenta, etc) possono usare per offrire assistenza ai propri clienti. Pubblicando gli orari di apertura, promozioni dedicate solo agli iscritti al gruppo, prendere le prenotazioni e avvisare i clienti.

Quindi diciamo che la lista delle funzionalità che Telegram offre, senza la sottoscrizione di Telegram Premium e senza passare per la funzione Telegram Premium, è infinita e anche in questo caso mi servirebbe un capitolo di un libro. Però di tutto questo ne parlo nel libro…


D: Parlaci delle potenzialità di Telegram in ottica di automazione e di miglioramento della vita digitale quotidiana delle persone, non solo in ottica business. Mi vengono in mente, solo per citare, i bot di tracciamento pacchi, che funzionano meglio dei siti dei corrieri o delle Poste, oppure le previsioni meteo on demand in montagna e delle valanghe.

R: Come anticipavo nella risposta precedente i bot Telegram probabilmente sono la funzione più rivoluzionaria riportati in un’applicazione per la messaggistica istantanea. Se a questo aggiungiamo il fatto che dal 2016 ad oggi i bot sono passati dall’essere semplici sistemi di restituzione di semplici informazioni, a dei sistemi di vendita e gestione dei clienti, tutto ciò ci fa capire quanto il team Telegram e l’azienda ci tenga a questa tecnologia.

Infatti, ad oggi, non c’è un nuovo aggiornamento dedicato alle app e client ufficiali, che non porti con sé qualche aggiornamento dedicato alle API e che permette quindi agli sviluppatori esterni, ai liberi professionisti, alle aziende e alla pubblica amministrazione di realizzare un sistema automatico o semi automatico per la gestione dell’interazione con i propri clienti.

Tanto per fare un esempio, nel libro mostro questo bot https://t.me/Florian88bot e anche come se ne può realizzare uno analogo. Questo per far capire a coloro che leggeranno il libro quello che possono realizzare per la propria azienda.

Poi visto che hai parlato di intelligenza artificiale, non posso non segnalare il bot https://t.me/EasyChatty_bot un progetto tutto italiano, che combina le potenzialità e l’interfaccia di Telegram con quella di ChatGPT. Infatti, questo è un chatbot sviluppato con GPT3.5 da BlueTensor, dove, come libero professionista, puoi chiedere al bot di fare alcuni compiti che tu non vuoi svolgere oppure è capace di rispondere a delle domande specifiche sulla scienza e la cucina. Non posso non citare queste due cose, visto che io sono una persona “sposata” alla scienza e tecnologia, ma soprattutto a cui piace cucinare.

Quindi, se nel primo caso abbiamo un bot semplice, veloce da realizzare, nel secondo abbiamo una risorsa con molte più funzionalità e risorse, ma entrambe esistono grazie alle risorse messe a disposizione da Telegram attraverso le sue API e la capacità, ma anche la creatività, di chi sviluppa.

Detto fatto, pure questa parte all’interno del libro ha tutta una sezione dedicata e spiegata in modo semplice e facile da capire per chiunque.


Conclusione

Per restare aggiornati sull’argomento:

Dal giugno 2017 Flavius Harabor ha aperto il canale Telegram che si intitola https://t.me/InsideTelegram. Penso che sia il canale più completo e più aggiornato in tempo reale su quelle che sono le novità dedicate a questa app e tutto quello che gira intorno ad essa.

Il secondo canale è quello suo personale https://t.me/FlaviusFlorinHarabor, qui dentro più di qualche volta può capitare che Flavius pubblichi delle riflessioni sull’utilizzo di Telegram in ottica business.

Dove comprare il nuovo libro di Flavius Florin Harabor su Telegram

Intanto ecco la copertina, inutile dirvi che il libro è già disponibile in tutti gli store online, sul sito dell’editore Flaccovio e anche nelle librerie fisiche.

Libro telegram flavius harabor flaccovio
Foto dell'autore
Autore

Fabrizio Gabrielli

Mi piace camminare all'aria aperta, amo le penne stilografiche e la mia moto Kawasaki ER6-f. SEO Expert, Growth Hacking Manager e web marketing addicted. Dopo una ventennale collaborazione con svariate multinazionali, soprattutto dalla Germania e dagli USA, nel febbraio 2019 ho fondato Pistakkio®, che è marchio registrato in tutta Europa. Creo Valore nel posizionamento SEO di progetti web e faccio pubblicità online su Google Ads per le piccole e medie imprese del tessuto imprenditoriale local business in Toscana e in tutto il Centro Italia.

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